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Nuove Indicazioni Nazionali 2025

Orientarsi nelle Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo Cosa cambia, cosa resta e come prepararsi al prossimo anno scolastico con i testi Lattes.

Perché una nuova riforma

Le Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo 2025 (NIN) aggiornano il quadro educativo della scuola italiana dopo più di un decennio.
Non si tratta di una rivoluzione, ma di un adattamento ai profondi cambiamenti culturali, sociali e tecnologici che hanno trasformato il modo di apprendere e insegnare.
L’obiettivo principale è fornire ai docenti una cornice chiara e flessibile per progettare percorsi coerenti, inclusivi e significativi, capaci di connettere i saperi scolastici con la realtà contemporanea.
Le NIN vogliono accompagnare l’autonomia delle scuole, offrendo riferimenti comuni e strumenti operativi, senza dettare programmi rigidi.

I principi ispiratori

Le Indicazioni 2025 si fondano su alcuni principi cardine, che uniscono continuità e innovazione:

Centralità della persona

ogni studente è posto al centro del processo educativo, con attenzione al benessere cognitivo, emotivo e relazionale

Ruolo del docente

l’insegnante è guida e regista dell’apprendimento, autorevole ma non autoritario, capace di orientare il desiderio di conoscenza e di promuovere autonomia e responsabilità

Inclusione e personalizzazione

ogni percorso formativo deve valorizzare le differenze, sostenere i bisogni educativi speciali e favorire la partecipazione di tutti

Comunità educante

la scuola è vista come una comunità che coinvolge studenti, famiglie, territorio ed enti locali, in un dialogo continuo e condiviso

Curricolo verticale

i traguardi di apprendimento sono pensati in continuità tra ordini di scuola, per costruire un percorso unitario e progressivo

Cosa cambia

Le NIN introducono una serie di aggiornamenti significativi che toccano contenuti, metodi e finalità:
  • Riorganizzazione del curricolo: meno frammentazione, più attenzione ai nuclei fondanti e ai saperi essenziali (non multa, sed multum).
  • Valorizzazione delle discipline: ogni materia assume una fisionomia chiara, con obiettivi specifici, competenze attese e suggerimenti metodologici.
  • Introduzione del Latino per l’Educazione Linguistica (LEL) dalla seconda classe della secondaria di primo grado, per rafforzare la padronanza linguistica e logica.
  • Potenziamento delle discipline STEM: Matematica, Scienze e Tecnologia diventano centrali per sviluppare competenze logiche, digitali e scientifiche.
  • Nuovo approccio alla Storia: maggior rilievo alla Storia italiana ed europea, alla narrazione e alla memoria come strumenti di cittadinanza.
  • Educazione alla sostenibilità: la cura del pianeta entra stabilmente nel curricolo come dimensione trasversale.
  • Riflessione sull’impatto delle tecnologie: la scuola deve educare a un uso critico e consapevole del digitale e dell’Intelligenza Artificiale.

Come cambia la didattica

Le NIN rafforzano la centralità del fare e dell’esperienza: l’apprendimento è visto come un processo attivo, che coinvolge corpo, mente e relazione.

Metodologie promosse:

  • didattica laboratoriale e interdisciplinare;
  • apprendimento cooperativo e peer tutoring;
  • uso consapevole delle tecnologie e delle risorse digitali;
  • progettazione personalizzata secondo il modello dell’Universal Design for Learning;
  • valutazione formativa e partecipata, centrata sui processi e non solo sui risultati.

L’insegnante è chiamato a favorire un apprendimento significativo, capace di collegare conoscenze e competenze, di stimolare la riflessione critica e di rendere gli studenti protagonisti del proprio percorso.

Valutazione e competenze

Le Nuove Indicazioni 2025 pongono la valutazione formativa al centro della didattica. Essa non è più intesa come controllo finale, ma come processo continuo di accompagnamento e miglioramento, basato su osservazione, feedback e documentazione.

Le competenze chiave europee restano il riferimento di fondo, integrate da nuove competenze trasversali:

  • competenze digitali e di cittadinanza;
  • competenze relazionali ed emotive;
  • consapevolezza ambientale e sostenibilità;
  • capacità di pensiero critico e creativo.

La valutazione diventa collegiale e trasparente, con criteri condivisi all’interno dei team docenti e strumenti oggettivi (rubriche, griglie, portfolio).

In sintesi

Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 non rappresentano un nuovo elenco di contenuti, ma un invito a ripensare la scuola come ambiente di vita, conoscenza e partecipazione.

Per il docente significano:

maggiore libertà nella progettazione, ma anche maggiore responsabilità educativa

attenzione ai processi più che ai prodotti

collaborazione tra discipline e tra persone

una scuola che guarda al futuro, ma non dimentica la propria tradizione.

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