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Perché una nuova Linea guida sui DSA?
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato il 20 gennaio 2022 la nuova Linea guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), un documento di più di 800 pagine, molto articolato, che rappresenta un importante punto di riferimento per la comunità dei clinici per affrontare le problematiche delle persone con DSA. (I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): ambito clinico e scolastico)
A 10 anni di distanza dal precedente documento di consenso, la nuova Linea guida (LG) (alla cui redazione hanno partecipato esponenti delle stesse società scientifiche e associazioni che hanno contribuito alla realizzazione della precedente) esamina numerose questioni inerenti ai DSA, arrivando a individuare 9 quesiti principali e ben 58 raccomandazioni. In particolare, il documento si propone di migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi, aggiornando le precedenti raccomandazioni cliniche e formulandone di nuove per quegli aspetti che non erano stati indagati, come il disturbo di comprensione della lettura o la valutazione e la diagnosi dei DSA nei soggetti bilingui e nei giovani adulti con DSA.
Perché una nuova Linea guida sui DSA?
Nell’introduzione del documento è chiaro l’obiettivo: Considerata la rapida evoluzione delle conoscenze in questo settore e la necessità di fornire ai clinici impegnati quotidianamente nella diagnosi di questi disturbi un quadro aggiornato della situazione e maggiori certezze nelle pratiche diagnostiche e riabilitative, si è ritenuto opportuno mettere in cantiere la preparazione di una Linea Guida per la gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), con l’obiettivo di aggiornare le raccomandazioni esistenti nel nostro Paese e procedere ad una risoluzione degli aspetti rimasti controversi nelle pratiche diagnostiche attuali. (LG, pag. 4)
Anche perché, si sottolinea nell’Introduzione, La sintomatologia dei DSA può presentarsi in maniera diversa in soggetti diversi, e le sue manifestazioni possono variare nel tempo, in funzione di numerosi fattori biologici e ambientali (in conseguenza degli adattamenti determinati dalla scolarizzazione, dagli interventi riabilitativi e di sostegno che possono essere messi in atto, dalle stimolazioni derivanti dal contesto familiare, ecc.) che contribuiscono a modularne l’espressività nei diversi soggetti. (LG, pag. 2)
Inoltre, al di là delle riconosciute basi neurobiologiche, nella genesi di questi disturbi non si può ignorare che imparare a leggere, scrivere e effettuare calcoli, sono, e restano, attività sulla cui acquisizione intervengono inevitabilmente determinanti ambientali. Questo intreccio di fattori biologici e ambientali rende, se possibile, ancora più complessa e variabile l’espressione del disturbo, anche tra diverse culture e sistemi ortografici, e richiede al professionista sanitario impegnato nella diagnosi un maggiore sforzo per capire come essi interagiscono nel determinare il quadro clinico complessivo e nel definire un piano di intervento. (LG, pagg. 2 e 3)
È importante sottolineare anche come i DSA abbiano effetti persistenti e spesso invalidanti per la vita del ragazzo (ad esempio, prematuro abbandono scolastico, difficoltà lavorative, ecc.). Inoltre, soprattutto se non riconosciuti in modo tempestivo, possono portare a una cascata di problemi secondari nella sfera psicopatologica (da una bassa autostima, a un senso di impotenza appresa, fino a forme più franche di ansia/depressione), o a problemi della sfera comportamentale (soprattutto quando il disturbo di apprendimento è associato ad ADHD), capaci di interferire anche in modo significativo con l’adattamento personale e sociale delle persone affette, soprattutto nel caso delle forme di disturbo più severe. (LG, pagg. 3 e 4)
Pertanto, si sentiva da più parti la necessità di promuovere e sostenere l’avvio di un processo di produzione di nuove raccomandazioni cliniche, condivise, sui DSA.
Lo sviluppo di questa nuova LG ha preso avvio soprattutto ad opera di due sollecitazioni principali. Da una parte l’AID (Associazione Italiana Dislessia), che ha ricevuto dai suoi soci (operatori sanitari, personale scolastico, genitori di bambini con DSA e giovani adulti con DSA) la segnalazione di problematiche nuove ed altre non pienamente risolte dalle precedenti conferenze di consenso (CC). Dall’altra parte, in un confronto promosso proprio da AID nel 2016, sono state alcune importanti organizzazioni scientifiche a condividere la necessità di riesaminare questioni non ancora definite a livello nazionale e l’opportunità di aggiornare le precedenti raccomandazioni in seguito alla continua produzione di nuova letteratura scientifica. Infatti, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo incremento in ambito clinico delle ricerche e delle attività scientifiche su questo tema, come si può vedere dalla grande quantità di pubblicazioni nei settori della clinica e delle neuroscienze presente nella bibliografia della nuova LG.
La produzione di questa LG presenta vari benefici… così riassumibili:
Il nuovo documento è organizzato nel seguente modo:
In sintesi, questi i 9 quesiti clinici (QC):
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi
Biblio/sitografia
• Linea guida per la gestione dei disturbi specifici dell’apprendimento, Roma 20 gennaio 2022
Negli SCARICABILI approfondiremo le novità introdotte dalla nuova Linea guida: tra cui la disgrafia, il disturbo di comprensione del testo, la diagnosi dei DSA nei soggetti bilingui e nei giovani adulti e il trattamento dei DSA.
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