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Piano Scuola Estate 2022

Il ritorno del Piano Scuola Estate
 

Anche per questa calda estate 2022 il Ministero dell’Istruzione ha previsto il ritorno del Piano Scuola Estate con l’obiettivo di coinvolgere i nostri studenti, da giugno a settembre, in attività finalizzate alla socializzazione, all’accoglienza, al rinforzo e al potenziamento delle competenze linguistiche, disciplinari e sociali. Ovviamente la partecipazione è volontaria sia per le scuole sia per le famiglie. A disposizione delle scuole sono stati stanziati più di 280 milioni di euro e particolare attenzione è stata data all’accoglienza, all’inclusione e al coinvolgimento degli studenti ucraini.

 Con la Nota n. 944 dell’11 maggio 2022 viene precisata la scansione degli interventi, anche alla luce della valutazione delle esperienze dello scorso anno, si conferma l’opportunità di una declinazione temporale articolata in fasi, fra loro conseguenti e correlate, come di seguito.
- I Fase - giugno 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, anche in riferimento all’accoglienza, inserimento e alfabetizzazione linguistica degli alunni provenienti da contesti migratori, in particolare dei profughi ucraini;
- II Fase - luglio e agosto 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità in contesti di “scuola aperta”, “scuola all’aperto”, spazi di comunità territoriale;
- III Fase - settembre 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali con introduzione al nuovo anno; familiarizzazione con i gruppi di pari nei contesti scolastici.
(Nota Ministeriale)

Il Piano Scuola Estate è stato riproposto proprio partendo dalla traccia del programma elaborato lo scorso anno (Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio) che ha coinvolto istituzioni scolastiche, docenti e famiglie in azioni sinergiche e che sembra aver dato risultati soddisfacenti.

Ed è proprio nel visitare una scuola di Roma che il ministro Patrizio Bianchi ha presentato un bilancio positivo del precedente piano la cosa straordinaria dell'anno scorso, quando abbiamo dato più di 200 milioni, è che le scuole li hanno usati in parte per fare delle cose durante l'estate ma la gran parte, i tre quarti, hanno iniziato attività d'estate e le hanno proiettate su tutto l'anno. Quindi, ha evidenziato che c'è un luogo vero di sperimentazione che cambia la scuola durante l'anno. Più di un milione di studenti ha partecipato… e proprio perché nel momento dell'estate, dove il rischio di abbandono è più forte, ha trovato nella scuola un punto di riferimento. - La nova scuola - ha aggiunto - è la scuola dell'autonomia, quindi ogni istituto ha il proprio percorso, le scuole tecniche sono oggi il centro del cambiamento e sto imparando dalle tantissime eccellenze della scuola. In un momento così difficile, di trasformazione, le due grandi trasformazioni, quella digitale e quella ambientale stanno trasformando la società quindi noi abbiamo bisogno di cogliere tutti questi processi di trasformazione e riunirli all'interno di questa che è l'unica grande istituzione nazionale che è la scuola. (Dal sito ENEA)

L’obiettivo dello scorso anno, che è stato ampiamente ripreso, era la realizzazione di un ponte per il nuovo inizio. Il superamento dell’emergenza può avvenire efficacemente se si riafferma il valore della scuola, una scuola aperta, coesa ed inclusiva, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità. Una scuola capace di essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e di sviluppo. Una scuola che restituisce spazi e tempi di relazione, luoghi per incontrarsi di nuovo e riannodare quelle relazioni purtroppo bruscamente interrotte, così importanti per lo sviluppo emotivo, affettivo, identitario, sociale di ognuno. (Scuola.net)

Quest’anno, nella Nota pubblicata dal Ministero dell’Istruzione a maggio del 2022, sono indicate ulteriori attività da organizzare che riguardano:
attività di recupero degli apprendimenti formali, attraverso forme coinvolgenti e attive; laboratori di scrittura creativa, confronto di temi poetici tra le varie culture, giochi matematici, esperienze di chimica e di fisica, ecc.; attività CAMPUS (Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport) e “Summer School”. In numerosi territori vi sono istituzioni pubbliche e private disponibili a cooperare gratuitamente con le scuole;
potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese, anche per gli alunni italiani, con modalità attive e per quanto possibile in situazione (sfruttando ad esempio i contesti turistici per piccole attività operative);
sostegno alla relazionalità mediante la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, aggiornandone il raggio di intervento in ragione della situazione politica, sociale ed etica presente. Includendo l’educazione a corrette relazioni interpersonali e al disconoscimento di ogni forma di violenza (…);
per tutte le età, sviluppo e approfondimento di temi ambientali, connessi al risparmio energetico e all’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio ambiente: pulizia dei giardini e dei greti dei fiumi, “adozione” di aiuole o piante nel verde pubblico… (…);
educazione alla pace, mediante forme di apprendimento dall’esperienza, quali, ad esempio, attività di gestione non violenta dei conflitti (adatte alle varie età e condizioni), aumento della fiducia reciproca, capacità di collaborazione in vista di un fine, ecc.;
per i più piccoli, progetti di gioco collettivo, ad esempio attraverso la riscoperta e lo scambio dei giochi tradizionali dei diversi Paesi di provenienza;
sempre per i più piccoli, interventi di psicomotricità eseguiti da personale esperto, non soltanto nel lavoro con l’infanzia (e ciò sarebbe ovvio) ma anche con bambini in situazione di stress;
per gli adolescenti, realizzazione di piccole attività manuali, con finalità socializzanti e educative, di educazione alla convivenza civile e ambientale (ad esempio, interventi di sistemazione fioriere, di biciclette dei compagni di classe, …). (Nota Ministeriale)

Come si può notare, le indicazioni descritte sono molto simili a quelle del piano dello scorso anno e ciascuna scuola ha la libertà di progettare o modificare in corso d’opera i programmi estivi declinandoli nei singoli contesti.
Tutti, comunità scolastiche, famiglie e altre agenzie educative, dovrebbero essere consapevoli che le varie attività didattiche ed educative rappresentano una grande opportunità da sfruttare.

Queste attività e risorse possono portare a una scuola nuova, dove la vera inclusione non è più esclusiva di alcune realtà scolastiche considerate eccellenti, ma è possibile in tutte le nostre realtà scolastiche territoriali, anche per colmare i grandi divari sociali ancora oggi presenti nel nostro Paese. In questo modo sarà quindi possibile far emergere le reali competenze, anche informali, ma anche le potenzialità, le abilità… presenti in ogni bambino/giovane, che oggi sono spesso oscurate da una scuola organizzata in modo schematico ed eccessivamente “ingessata”, che non sempre riesce a dare il giusto valore a ciascun studente.

I nostri studenti, in questa calda estate, potranno, quindi, affrontare attività di vario genere, cimentarsi in giochi matematici, partecipare a laboratori di scrittura creativa, provare esperimenti di fisica e chimica e vivere esperienze multiculturali: insomma entrare a pieno titolo nel mondo sociale al quale appartengono. Solo così la scuola può diventare un vero luogo di accoglienza e di accettazione delle caratteristiche e delle differenze individuali, senza pregiudizi e diffidenze, dove viene realmente praticata l’inclusione, e in cui si costruiscono reti di protezione contro dei fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e gli episodi di microcriminalità.

Particolare attenzione all’interno delle attività del Piano è stata dedicata all’accoglienza, al coinvolgimento e all’inclusione di tutti gli studenti ucraini. Lo testimonia l’Avviso n. 1664 del 6 luglio scorso, con cui la Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico del Ministero dell’Istruzione ha indirizzato alle istituzioni scolastiche del primo ciclo un invito a presentare proposte progettuali a favore di bambine e bambini, alunni e alunne provenienti da contesti migratori e, in particolare, dall’Ucraina, nella fascia di età 0-14, da realizzare nel periodo estivo, entro la fine del prossimo settembre. Molteplici le proposte che spaziano dall’implementazione dello studio della lingua italiana all’utilizzo di dispositivi informatici presenti nelle scuole. Inoltre, i minori non accompagnati potranno partecipare ad attività didattico ludiche come laboratori di musica, arte e dedicati alla sostenibilità e all’ambiente e ad attività sportive e di orientamento al lavoro, sottolineando anche l’integrazione sul territorio e il proseguimento degli studi accademici. (USR Lombardia)
(Approfondimenti nel documento scaricabile Piano Estate Minori Stranieri 2022)

Il Piano Scuola Estate ha inoltre posto l’accento sulla questione ambientale, per la quale il governo ha stanziato ingenti risorse per elaborare laboratori specifici che mettano al centro l'ambiente e il ruolo che ciascuno di noi può avere nella sua corretta conservazione.

Lo scorso anno, però, non sono mancati alcuni elementi di criticità.

Come abbiamo già sottolineato, il ministro Patrizio Bianchi considerava l’apertura estiva come una sorta di collegamento tra due diversi anni scolastici, uno vissuto per un lungo periodo in isolamento e quello nuovo che si sperava essere totalmente in presenza. Ma nonostante le buone intenzioni la scuola d’estate ha anche diviso l’opinione pubblica e sono emersi alcuni elementi critici, come hanno sottolineato già a giugno 2021 Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli e Marco Gioannini, responsabile della comunicazione, analizzando i dati della loro inchiesta.

Il primo problema è stato quello legato alla partecipazione delle scuole.

Nel 2021 sono giunte 5.221 candidature ai fondi PON su 8.183 istituti scolastici statali e CPIA, centri per la formazione degli adulti (più alcune centinaia da scuole paritarie). Non male, ma l’informazione va giudicata con cautela. Intanto, perché comunque manca all’appello il 36 per cento delle scuole italiane, con un picco di oltre il 55 per cento in Sardegna. Inoltre, la domanda doveva essere comunque presentata perché i fondi a cui si accede sono biennali, però non è detto che le scuole inizino le attività prima di settembre, anzi in molti casi pare proprio l’opposto. Ma la rinuncia delle scuole a intervenire già questa estate è un rischio. Se il piano davvero vuole permettere un recupero almeno parziale di apprendimenti, competenze e relazionalità, le scuole non possono stare ai margini, delegando al terzo settore, allorché si dovrà definire che cosa va fatto, con quali obiettivi, in che modo e per chi.
In secondo luogo, il terzo settore non è presente in forze in tutta Italia.
E, laddove è presente, spesso è già impegnato nelle “Estate ragazzi” con le amministrazioni locali. In alcune realtà si rischia un’offerta insufficiente; in altre una sovrapposizione incoerente, che può confondere le famiglie, portandole magari a preferire le esperienze consolidate che si attiveranno al di fuori del piano. Non è un male in sé, ma certo non è un bene per il piano.
Infine, i tempi per la presentazione del piano a livello di istituzione scolastica erano troppo stretti. Per accedere ai 320 milioni di fondi PON, la scadenza era il 21 maggio. Quante scuole di quel 36 per cento che manca, magari proprio fra le più bisognose, si saranno chiamate fuori per l’impossibilità di riuscire a definire per tempo una proposta?

(A. Gavosto, M. Gioannini)

Mentre per quanto riguarda quest’anno si è dichiarato che da giugno a settembre 2022 le porte delle scuole italiane rimarranno aperte.

In realtà, però, dal momento che, come abbiamo già sottolineato, non si tratta di un’iniziativa obbligatoria e la partecipazione di insegnanti e alunni è del tutto volontaria e non tutte le scuole hanno chiesto di partecipare al progetto… non sarà possibile coinvolgere tutti gli studenti e la possibilità di partecipare a queste attività non è una certezza per i nostri ragazzi.

Peccato, perché, dopo tutte le emergenze sanitarie e le difficoltà politiche e sociali vissute in questi ultimi tempi, sarebbe stato auspicabile dare più valore alla scuola, una scuola sempre più aperta, solidale ed inclusiva, dove si dà spazio alla persona e alle competenze anche di cittadinanza.

Una scuola, come già veniva ribadito dal Ministero nella presentazione del piano 2021, capace di essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e di sviluppo. Una scuola che restituisce spazi e tempi di relazione, luoghi per incontrarsi di nuovo e riannodare quelle relazioni purtroppo bruscamente interrotte, così importanti per lo sviluppo emotivo, affettivo, identitario, sociale di ognuno. (Fonte MI)

Considerazioni queste quanto mai attuali oggi, dal momento che, come ci avevano già ricordato Gavosto e Gioannini, la ricerca scientifica internazionale ci avverte da anni dei rischi delle perdite di apprendimento, soprattutto per i soggetti più fragili, causate dalle pause scolastiche troppo lunghe. Generalmente quelle dell’estate lo sono, se i calendari concentrano in quei mesi gran parte delle vacanze degli studenti, come in Italia. Gli stessi studi ci dicono che iniziative estive di recupero, consolidamento e potenzialmente sono utili: in particolare, un sistema di tutoraggio individuale, anche a distanza, è un’arma potente contro il ritardo scolastico. Il piano se almeno si riuscisse a trasformarsi in un rimedio permanente contro la perdita di apprendimenti durante l’estate avrebbe comunque assolto un ruolo importante.

Approfondimenti sull’argomento nei documenti scaricabili qui sotto:
Indicazioni operative
Piano Estate Minori Stranieri 2022


A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi

BIBLIO/SITOGRAFIA
Nota ministeriale n.944 dell’11 maggio 2022
Avviso ministeriale n.1664 del 6 luglio 2022
Piano Scuola Estate: le novità del 2022
ENEA, Scuola: Bianchi, 'Tante eccellenze, bisogna farle comunicare'
A. Gavosto, M. Gioannini, Scuola: un piano per l’estate senza acutiScuola: un piano per l’estate senza acuti

 

 

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