
Flipped classroom: l’insegnamento capovolto
Flipped classroom: un modello pedagogico in cui si invertono i tempi e i modi di lavoro
"L’idea-base della flipped classroom è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori.
In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di facilitatore, il regista dell’azione didattica".
(Fonte Tecnica della scuola, 2023)
J. Bergmann e A. Sams, insegnanti di chimica in una scuola del Colorado, sono i fondatori di questa metodologia didattica e hanno cominciato a utilizzare il termine flip per indicare il rovesciamento dei tempi e dei modi di lavoro; poi hanno iniziato a registrare delle lezioni video con l’obiettivo di condividerle con i loro studenti, che le avrebbero però visionate a casa.
Ma da quali osservazioni sono partiti?
I due docenti avevano notato che molti dei loro studenti non riuscivano più a seguire le lezioni con continuità e a svolgere i compiti, perché per svolgere attività ricreative e sportive oltre l’orario scolastico trascorrevano molte ore del loro tempo sui mezzi di trasporto.
Hanno quindi strutturato un modello pedagogico, supportato dalle tecnologie, in cui si invertono i tempi e i modi di lavoro e il consueto schema organizzativo: lavoro in classe e assegnazione di compiti da svolgere a casa vengono capovolti. Infatti, nell’attività di studio a casa vengono utilizzati video e altre risorse digitali con dei contenuti da studiare e approfondire, mentre in classe gli studenti, sperimentando e collaborando, svolgono attività laboratoriali.
Il tempo risparmiato nello studio individuale potrà, però, essere utilizzato in maniera ottimale in classe solo se le risorse offerte allo studente sono di valore e calibrate sui livelli di conoscenza raggiunti.
Una libreria di video online, integrati da contenuti selezionati e di qualità, è una base di partenza significativa che permette di ottenere un buon risultato finale e di promuovere lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, la loro autonomia e capacità di lavorare con gli altri, preparandoli così meglio al mondo del lavoro rispetto alla didattica tradizionale.
Quali obiettivi può implementare la metodologia flipped classroom?
Ecco un elenco significativo esplicitato in un percorso di ricerca:
- "sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità, l’educazione all’autoimprenditorialità ;
- alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;
- sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
- potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
- prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione;
- potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati;
- valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni”.
(Fonte Avanguardie Educative)
La chiave di successo dell’insegnamento capovolto è il proporsi come un modello di sperimentazione di una scuola che investe sul domani. Attraverso un cambiamento della struttura della lezione, il processo educativo diventa maggiormente produttivo. Inoltre, investendo le ore di lezione per risolvere problemi più complessi, approfondire argomenti, collegare temi e analizzare i contenuti disciplinari, produrre elaborati, in gruppo e/o in modalità di confronto tra pari in un‘ottica laboratoriale, il ruolo del docente cambia: non è più un semplice “dispensatore di sapere”, ma assume un ruolo di guida e di tutor.
Qual è, dunque, il ruolo degli insegnanti in questa metodologia?
Nelle modalità didattiche tradizionali la classe è gestita dal docente, nell’approccio della didattica capovolta sono gli studenti ad essere al centro della classe e il tempo in aula, come abbiamo già ribadito, viene usato per approfondire argomenti e lavorare secondo modalità che prevedono un loro ruolo attivo.
Gli studenti, con il docente che svolge un ruolo da regista, possono realizzare attività cooperative finalizzate a utilizzare le conoscenze pregresse che hanno acquisito sia nell’ambiente esterno che nel percorso scolastico e la classe diventa uno spazio di lavoro, di discussione e ricerca, in cui gli studenti si possono confrontare con i pari e con gli insegnanti. Ne consegue che viene a disegnarsi una professionalità docente altamente complessa, che ha anche la capacità di mediazione del lavoro in presenza con la classe/comunità di ricerca e di re-mediazione a distanza attraverso l’uso di risorse didattiche multicodice (video, testi, immagini, ecc.).
Inoltre, questa metodologia permette di differenziare gli interventi didattici e di dare valore alle diverse modalità di apprendimento degli studenti, progettando, sia negli spazi virtuali dello studio a casa sia in classe, percorsi didattici personalizzati mirati per gli alunni con bisogni educativi speciali.
La flipped classroom si prefigura, quindi, come un’ottima metodologia inclusiva, in quanto consente a ciascun alunno di scandire i propri ritmi di apprendimento e di stabilire un percorso personalizzato, che, se pur comune a tutta la classe, tiene conto dei bisogni educativi di ognuno.
(Metodologie e strategie didattiche inclusive)
I compiti svolti a casa vengono, quindi, discussi in classe e, se gli obiettivi di apprendimento prefissati non vengono raggiunti da tutti gli studenti nei medesimi tempi, si rende necessario soffermarsi ulteriormente su quanto trattato, assicurando azioni di rinforzo dei concetti non appresi. Solo al raggiungimento dei traguardi da parte di tutto il gruppo classe, sarà possibile passare all’obiettivo successivo, ad uno step di conoscenza più alto per costruire strato su strato un percorso formativo basato sull’acquisizione di competenze effettive ed efficaci, spendibili fattivamente in tutti gli ambienti del vivere. (C. Leo, 2021)
In pratica, la discussione in classe dei compiti può servire come momento di verifica e, se necessario, di recupero per garantire che tutti gli studenti raggiungano gli obiettivi di apprendimento prefissati.
Come proporre e creare dei materiali utili?
Per poter realizzare questa metodologia è necessario, però, avere i giusti materiali di studio e di approfondimento. Infatti, il presupposto fondamentale della metodologia didattica dell’apprendimento capovolto è quello di proporre allo studente contenuti formativi che abbiano la capacità di trasmettere le informazioni efficacemente. Ma il reale problema è passare alla fase concreta di realizzazione del materiale per creare attività di insegnamento: esercizi e materiali di lettura che lo studente possa usare quando la lezione e i compiti vengono spostati a casa, durante la modalità flipped classroom.
Questo modello didattico ha bisogno delle tecnologie informatiche perché lo strumento impiegato in questo tipo di didattica è soprattutto il video, oltre ad altre risorse multimediali sia realizzate dal docente stesso sia scelte e selezionate nelle molteplici piattaforme didattiche ed editoriali. Materiali e lezioni diventano attività usufruibili anche in modalità a distanza, sempre disponibili per lo studente, che li può rivedere fino a quando i contenuti non sono stati appresi.
(Visita #LezioniInCorso, la sezione del sito di Lattes Editori ricca di risorse multimediali utili per la flipped classroom!)
"Certamente, per oltrepassare i limiti della didattica tradizionale che considera la classe come contesto in cui si trasmette il sapere, non basta dotare le scuole di un’infrastruttura tecnologica adeguata, ma è necessario anche un modello didattico innovativo (Moriggi e Nicoletti, 2009) in cui il docente progetta in modo intenzionale ambienti di apprendimento nei quali le tecnologie sono risorse abilitanti e in cui gli studenti possano veramente diventare attivi protagonisti del loro processo di costruzione della conoscenza."
(Avanguardie educative, Linee guida per l’implementazione dell’idea - Flipped classroom)
Infatti, i docenti, al termine delle attività di laboratorio, spesso osservano che tutti gli allievi erano preparati sul tema assegnato, che sono stati in grado di confrontarsi anche con i compagni e che l’uso di dispositivi digitali è stato inclusivo e facilitante, soprattutto per gli allievi con bisogni educativi speciali. Ma soprattutto vedono che quasi tutti sono stati in grado di risolvere i problemi connessi all’uso di applicazioni nuove e mai utilizzate prima.
Come creare dei video efficaci per la didattica?
Riportiamo alcune caratteristiche fondamentali che fanno di un video uno strumento efficace per la didattica capovolta.
Il video dovrà essere chiaro e conciso, utilizzare un linguaggio preciso ed inequivocabile, per esporre e sviluppare un argomento o un sotto argomento in modo completo, ma allo stesso tempo deve essere sintetico. Il video non deve eccedere in lunghezza per mantenere alta l'attenzione dello spettatore. In sintesi, un video didattico efficace deve essere informativo, facile da comprendere e di breve durata. Inoltre, eventuali approfondimenti possono essere rimandati ad un nuovo video o svolti nel corso delle varie attività in classe.
Nella realizzazione di un video è importante:
- provare a registrare le lezioni in aula;
- condividere il lavoro con qualche collega;
- usare programmi per registrare lo schermo e la voce;
- avere ben chiaro il contenuto della lezione che si vuol registrare e preparare una presentazione da usare;
- creare video brevi dove viene trattato un solo argomento.
Soprattutto per i docenti che sono alle prime armi occorre procedere per gradi e non scoraggiarsi di fronte ai primi fallimenti. Mai come in questo caso l’esperienza servirà a migliorare notevolmente il prodotto finale. Come abbiamo già detto, il video, sempre disponibile, può essere visto secondo tempi e ritmi decisi dallo studente, che può ritornare sui passaggi più e più volte, anche per un futuro ripasso.
Qual è il ruolo del processo valutativo in questa metodologia?
Lavorare in una flipped classroom significa ripensare i processi di valutazione nella prospettiva della valutazione formativa. Quindi di una valutazione per raccogliere con continuità informazioni sull’apprendimento: informazioni che vengono utilizzate per identificare il livello reale di apprendimento di ciascuno e per adattare le lezioni, che servono per aiutare lo studente a conseguire gli obiettivi desiderati.
"Una valutazione anche autentica, che consente di esprimere un giudizio più esteso dell’apprendimento in particolare della capacità di pensiero critico, di soluzione dei problemi, di capacità di ragionamento, di lavoro in gruppo (Comoglio, 2002). È una valutazione che intende verificare non solo “ciò che uno studente sa, ma quello che sa fare con ciò che sa” (Wiggins, 1993). Il focus si sposta quindi dalla valutazione come controllo dei risultati, ovvero da una visione più tradizionale della valutazione, al supporto dei processi di apprendimento; fornisce quindi agli studenti feedback, informazioni rispetto alle comprensioni, conoscenze o abilità rispetto a un contenuto e non avviene solo alla fine di un percorso, ma durante tutta la durata dell’azione didattica (Giannandrea, 2014)"
(Avanguardie educative, Linee guida per l’implementazione dell’idea - Flipped classroom)
Le attività sono autovalutabili tramite semplici checklist dagli stessi studenti, che studiano a casa i video delle lezioni per apprendere in anticipo i contenuti. Poi in classe svolgono, in piccoli gruppi cooperativi, le attività che trovano sul sito. L’insegnante ha un rapporto empatico con gli alunni e li valuta continuamente. Ogni singola attività educativa rappresenta un’occasione di valutazione dello studente da parte del docente, che così accumula una quantità di informazioni in merito alle strategie di studio impiegate, proprio perché può osservarlo in classe mentre lavora. Del resto, un insegnante che si muove tra i banchi e crea gruppi di lavoro, che segue e stimola, è come se passasse tutto il tempo a interrogare tutti e ciascuno. E nel momento dello studio a casa può essere assegnato agli studenti il compito di porsi delle domande sull’argomento: domande che potranno essere utilizzate poi come stimolo cognitivo, per implementare, in classe, il confronto tra pari e con il docente e per facilitare l’esposizione dei contenuti.
La flipped classroom e la didattica collaborativa possono essere delle strategie efficaci ed efficienti di lavoro?
Socrate, Vico e Maria Montessori pensavano di sì! La flipped classroom non è un’idea contemporanea! Dal punto di vista metodologico il modello flipped classroom fa riferimento da un lato al pensiero di Dewey (1938), Montessori (1913) e Freinet (1978), dall’altro richiama il peer to peer instruction di Mazur (1997) e il ribaltamento della lezione di Lage, Platt e Treglia (2000).
Infatti, il metodo Montessori (Si può verticalizzare il Metodo Montessori?) si basa principalmente sull'idea che l'allievo deve essere libero: libero di sperimentare spontaneamente, libero di esprimere la propria creatività innata, libero di coltivare i propri interessi autentici e persino libero di muoversi per raggiungere la padronanza di sé stesso e del proprio corpo.
Il compito dell'insegnante diventa quello di organizzare l'ambiente in maniera ottimale e di aiutare il bambino ad apprendere secondo i propri ritmi naturali ed in base alla sua personalità.
In conclusione, il modello didattico flipped opera un’ennesima mediazione nel processo di insegnamento/apprendimento: una mediazione che tende ancora una volta ad avvicinare l’insegnamento agli stili cognitivi e di apprendimento dei nostri studenti, sempre più variegati e in continua evoluzione anche per via dello sviluppo tecnologico che ci porta a modificare periodicamente le modalità con cui si trattano le informazioni…
"Perché il giovane è protagonista di attività orientate al problem solving e al learning by doing e interprete della propria conoscenza oltreché autore, grazie anche alla facilità con cui le ICT consentono di consumare/produrre contenuti. Inoltre, il flipping è una metodologia didattica da usare in modo fluido e flessibile, a prescindere dalla disciplina o dal tipo di classe”. (Fonte Avanguardie Educative)
La mediazione didattica è fondamentale nella relazione tra studente e docente perché agevola, facilita e aiuta la trasformazione di conoscenze e abilità disciplinari in reali competenze e, quindi, consideriamo importante l’introduzione, nella realtà scolastica italiana, anche della metodologia flipped.
(Avanguardie educative, Linee guida per l’implementazione dell’idea - Flipped classroom)
BIBLIO/SITOGRAFIA
- Flipped Classroom o classe capovolta: in che modo questa metodologia didattica modifica il modo di fare compiti a casa?
- INDIRE Avanguardie Educative, Linee guida per l’implementazione dell’idea “Flipped classroom (La classe capovolta)
- C. Leo (2021), La Flipped Classroom come metodologia efficace per la promozione della didattica inclusiva
- Carenzio (2019), EAS_Episodi di Apprendimento Situato, Vivo Scuola
- I Metodi, Flipped classroom
- La "flipped classroom"
- Lattes Editori, La scuola al centro della comunità educante
- Lattes Editori, Un esempio di attività didattica a distanza di italiano
- Metodo degli EAS e didattica inclusiva nella scuola delle competenze EAS method and inclusive didactic in a competence-oriented school
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi



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