
Innovazione didattica per una scuola in continuo divenire
La didattica innovativa
L’apprendimento e l’innovazione vanno mano nella mano.
L’arroganza del successo è di pensare che ciò che hai fatto ieri
sarà sufficiente per domani.
William Pollard
Cosa si intende per innovazione didattica?
Il termine innovazione didattica indica il rinnovamento dei modelli didattici: un processo in continua evoluzione che ha l’obiettivo primario di mettere gli studenti e le studentesse in condizione di apprendere al meglio durante tutto l’arco della loro vita, offrendo loro gli strumenti adeguati ad affrontare le discipline scolastiche, ma anche ad imparare a vivere in una società sempre più complessa e in continuo movimento.
La didattica innovativa è un approccio all'insegnamento che si discosta dalla lezione frontale tradizionale, in quanto mette lo studente al centro del processo di apprendimento.
Si tratta di un approccio che implica una nuova concezione dell'insegnamento e dell'apprendimento e integra metodi pedagogici all'avanguardia e tecnologie moderne per rispondere alle esigenze di un mondo in costante cambiamento.
Oggi stiamo assistendo all’implementazione di un nuovo paradigma, dove le tecnologie si pongono al servizio dell’attività scolastica, permeando tutti gli ambienti della scuola e tutte le discipline. L’innovazione didattica si affida a metodologie efficaci per affrontare le sfide del presente con l’obiettivo di mettere tutti gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita, ricorrendo anche alle tecnologie.
Ma l’innovazione didattica non può essere collegata solo al digitale e alle tecnologie perché il suo nucleo centrale è proprio l’utilizzo e la progettazione di metodologie attive e laboratoriali e la sperimentazione di nuove modalità didattiche che rendono l'esperienza educativa più coinvolgente, interattiva e personalizzata, favorendo lo sviluppo di competenze chiave per il futuro.
Ma c'è proprio bisogno di innovazione nella didattica?
Certo. In passato, gli studenti erano soliti frequentare le lezioni solo in presenza, prendere appunti, studiare a casa e rielaborare le informazioni memorizzate nei compiti e negli esami, ma oggi, sia nella scuola sia nelle attività lavorative, sono necessarie nuove conoscenze, nuove abilità e nuove competenze per poter affrontare un mondo sempre più complesso e interconnesso.
La scuola deve formare studenti e studentesse che dovranno diventare futuri cittadini in grado di pensare criticamente, comunicare, collaborare e risolvere problemi complessi… e non può più farlo con i metodi tradizionali.
I metodi tradizionali di insegnamento si concentrano principalmente sulla trasmissione di conoscenze specifiche, tralasciando l'importanza dello sviluppo delle competenze trasversali, ora diventate indispensabili.
Nel 2015 il World Economic Forum (WEF) ha individuato 16 competenze chiave per il XXI secolo, distinguendole in tre categorie:
- Abilità di base (letteraria, numerica, scientifica, digitale, finanziaria, culturale e civica).
- Competenze trasversali (pensiero critico, creatività, comunicazione, collaborazione).
- Qualità caratteriali (curiosità, iniziativa, perseveranza, flessibilità, leadership, consapevolezza sociale e culturale)”.
(I. Baldriga, 2018)
Nel 2025 il Future of jobs report del World economic forum ha individuato le skill più rilevanti per affrontare il presente e il futuro del lavoro.
"Si prevede che le competenze tecnologiche acquisiranno un'importanza maggiore rispetto a qualsiasi altra competenza nei prossimi cinque anni. Intelligenza artificiale e big data sono in cima alla lista, seguiti da reti, sicurezza informatica e alfabetizzazione tecnologica. Anche il pensiero creativo e la resilienza, la flessibilità e l'agilità stanno diventando sempre più importanti, insieme alla curiosità e all'apprendimento permanente.
A completare le 10 competenze in forte crescita ci sono leadership e influenza sociale, gestione dei talenti, pensiero analitico e tutela ambientale".
(Future of Jobs Report 2025: The jobs of the future – and the skills you need to get them)
Solo padroneggiando i prerequisiti fondamentali studenti e studentesse riusciranno a dare il giusto valore alle conoscenze, trasformandole in competenze e applicandole in modo concreto per risolvere problemi complessi. E solo attività di apprendimento esperienziale innovative permetteranno a ragazzi e ragazzi di applicare, sperimentare e validare ciò che hanno imparato affrontando ed esaminando problemi e contesti reali.
Come è già stato sottolineato, conoscenze, abilità e competenze saranno sempre più indispensabili per gestire le tecnologie digitali a supporto di didattiche e metodologie innovative.
"E anche se I’Italia è fra quei paesi dell’UE che ha compiuto maggiori progressi negli ultimi 5 anni in materia di digitalizzazione, (lo certifica il Digital Economy and Society Index (DESI) 2022, il rapporto annuale pubblicato dalla Commissione Europea che monitora i progressi degli Stati membri sul loro sviluppo digitale), la strada da percorrere è ancora lunga soprattutto per quanto riguarda le competenze digitali dei cittadini che insieme a connettività, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali rappresenta uno dei campi indagati per elaborare l’indice. Solo il 42% dei cittadini tra i 16 e 74 anni possiede competenze digitali di base ponendo l’Italia al 25esimo posto. Va meglio per quanto riguarda l’offerta di servizi pubblici on line dove raggiungiamo la 19esima posizione. Solo però il 40% degli utenti internet vi ricorre contro una media UE del 65%."
(Fonte Governo Italiano)
Innovazione e cambiamento, dunque, sono gli obiettivi fondamentali di una scuola inclusiva che deve riorganizzare tempi e spazi delle proposte educative, garantire nuove metodologie e nuovi supporti digitali nel tentativo di uscire da una dimensione scolastica spesso ingessata e ormai anacronistica.
Non solo. È indispensabile costruire proposte educative e didattiche che permettano a tutti gli studenti di apprendere a un ritmo che si adatti alle loro esigenze individuali, ma soprattutto che offra loro la possibilità di concentrarsi su aree in cui hanno maggiori difficoltà o interesse, evitando di dover seguire rigidamente un programma di studio standardizzato.
"Una scuola innovativa deve essere efficace per tutti e in grado di dare a ognuno strumenti valorizzazione delle differenze individuali di tutti gli alunni. Si tratta di una scuola capace di prendersi cura di ognuno nella fiducia che ogni investimento educativo si ritroverà nei cittadini di domani. Innovazione significa movimento, tensione costante verso lo sviluppo di qualità. Innovare la didattica non è, quindi, la ricerca di una nuova metodologia o di un nuovo strumento, ma la costante ricerca e il continuo tentativo di sviluppare approcci, metodologie e strumenti utili ad accrescere la qualità dei processi educativi che la scuola promuove."
(Fonte Ricerca e Sviluppo Erickson, 2023)
Studenti e studentesse devono avere la possibilità di personalizzare il proprio percorso di apprendimento in base alle loro passioni, interessi e soprattutto di poter adattare il proprio percorso alla luce delle pregresse competenze e conoscenze acquisite: fattore determinante che aiuta a dare un significato più profondo all’esperienza di apprendimento.
Innovare la didattica a scuola, ma qual è il ruolo del docente?
Il docente, in una didattica attiva, deve possedere alcune competenze fondamentali: saper comunicare in modo chiaro ed efficiente e saper progettare esperienze di apprendimento innovative e attive, anche con l'utilizzo del “mondo digitale”.
In questi ultimi anni nella scuola sono entrate diverse didattiche innovative che hanno modificato sia i processi di apprendimento che di insegnamento. Il punto di partenza di questo profondo cambiamento è nato, anche, da una rilettura del ruolo e dei compiti degli insegnanti nella crescente complessità della società in cui viviamo e operiamo.
"I docenti e le docenti dovrebbero condividere una visione del sapere e dell’apprendimento che superi l’idea della trasmissione diretta della conoscenza e si dovrebbe arrivare ad una rilettura del ruolo e dei compiti del docente, di che cosa si debba intendere per “studente competente”, nonché delle pratiche didattiche più adeguate al raggiungimento dei diversi obiettivi."
(R. Bottino, 2018)
È opportuno, quindi, tener conto di alcuni aspetti che caratterizzano il ruolo del docente.
- Il tempo è un elemento necessario perché docenti e istituzioni scolastiche costruiscano un processo di ricerca di metodologie didattiche e innovative che possa essere realmente realizzato e attuato.
- Deve essere rispettato un principio di gradualità dove le modalità didattiche innovative non sostituiscono le modalità “tradizionali”, ma vengono integrate nel percorso educativo.
- Queste attività didattiche non devono essere proposte dai docenti in maniera episodica, ma in una “cornice” didattica ed educativa inserita un progetto strutturato e consolidato.
- L’innovazione didattica non dovrebbe essere una scelta del singolo insegnante, ma dovrebbe essere condivisa tra i docenti di una stessa istituzione scolastica o rete di scuole.
- Grande importanza assume una formazione continua e qualificata degli insegnanti e dovrebbe essere attuata mettendo in atto formazioni innovative.
Inoltre, una formazione realmente innovativa ha anche l’obiettivo di promuovere auto-efficacia, soddisfazione, motivazione, coinvolgimento e di implementare il benessere generale di docenti e studenti.
Una scuola che attiva una didattica innovativa deve anche tener conto di queste indicazioni fondamentali:
- l’innovazione va condivisa e socializzata, all’interno delle istituzioni scolastiche, per non creare esperienze educative isolate e circoscritte che non ricadono a cascata e non creano ricadute significative sui processi di apprendimento;
- l’innovazione deve essere fattibile e sostenibile;
- l’innovazione deve essere compatibile con la programmazione curricolare/campi di esperienza;
- le tecnologie non possono e non devono sostituire il docente.
In una scuola che subisce modifiche continue e veloci, e che è profondamente influenzata dai cambiamenti culturali e sociali, la sfida dell’innovazione educativa non è più solo una questione legata all’uso della tecnologia o una questione disciplinare o metodologica, ma è una sfida più ampia, legata anche ai cambiamenti della realtà sociale.
"C’è, infatti, un crescente bisogno di dare a tutti gli studenti metodi, strumenti e abilità che li mettano in grado di rapportarsi efficacemente con una società sempre più accelerata e complessa a cui le tecnologie digitali ma anche la globalizzazione delle relazioni, lo sviluppo scientifico, il crescere dei flussi migratori, le trasformazioni delle strutture familiari e dei comportamenti sociali, per citare solo alcuni dei fattori principali, pongono nuove sfide e necessità."
(R. Bottini, 2018)
Molte sono le metodologie didattiche che possono essere definite innovative. Esse si fondano generalmente su ricerche scientifiche provenienti dai campi della pedagogia e delle neuroscienze che hanno messo in luce come l’apprendimento possa essere più efficace quando è personalizzato, esperienziale e attivo.
(Approfondimento nello scaricabile 1_ Quali metodologie didattiche possono essere considerate innovative?)
In conclusione, possiamo dire che il mondo della didattica si arricchisce costantemente di risorse e strumenti capaci di rendere l’apprendimento più coinvolgente e al passo con le esigenze della società contemporanea.
Tra i portali di riferimento, Metodologie Didattiche, ad esempio, rappresenta una fonte preziosa per i docenti, in quanto offre una panoramica completa delle principali metodologie innovative, con esempi concreti, linee guida e approfondimenti che aiutano gli insegnanti a integrare queste strategie nel loro lavoro quotidiano.
( i METODI, Metodi e metodologie didattiche a confronto)
La necessità urgente è di far fronte a nuove esigenze educative, cercando di superare difficoltà che, seppur tradizionalmente presenti nei nostri sistemi educativi, hanno bisogno di essere affrontate con nuovi strumenti e strategie.
A questo proposito, una riflessione a parte merita l’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) nella scuola, che, dove viene già sperimentata, sta rivoluzionando la didattica grazie alla sua capacità di personalizzare l’apprendimento in base alle esigenze di ciascun studente.
(Lattes Editori, Intelligenza artificiale: potenzialità tecnologiche, ma anche responsabilità)
"Applicazioni alimentate dall’IA possono, infatti, adattare i contenuti e i ritmi di studio in tempo reale, identificando le aree in cui gli studenti necessitano di supporto e proponendo attività su misura per ogni individuo. Questo tipo di personalizzazione consente di rispondere alle diverse velocità di apprendimento, creando un’esperienza educativa più equa e inclusiva. Con il supporto dell’IA, gli studenti possono ricevere feedback immediato, monitorare i propri progressi e concentrarsi su ciò che più necessita di attenzione."
(Orizzonte scuola, Metodologie didattiche innovative: dal Debate al Metodo Jigsaw. Una Mini-Guida per docenti e scuole)
L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare ogni aspetto dell’istruzione. Ad esempio, i tutor virtuali intelligenti possono offrire supporto individualizzato agli studenti, rafforzando i punti di forza e individuando i punti di debolezza individuali. Ciò non solo migliora i risultati dell’apprendimento, ma favorisce anche un senso di autonomia e di empowerment tra gli studenti.
(Lattes Editori, Intelligenza artificiale: potenzialità tecnologiche, ma anche responsabilità)
L’adozione delle metodologie didattiche innovative richiede, però, un impegno continuo nella formazione degli insegnanti e nell’adattamento degli ambienti scolastici per supportare questo nuovo paradigma educativo.
Un altro passo fondamentale è la collaborazione tra insegnanti, studenti e famiglie.
In questo contesto, ricordiamo l’impegno dell’INDIRE, un ente di ricerca del Ministero dell'Istruzione italiano, che si occupa di promuovere l'innovazione nel sistema scolastico italiano attraverso la ricerca, la sperimentazione e la diffusione di nuove pratiche didattiche, con un focus sull'uso delle tecnologie digitali e la ridefinizione degli spazi e dei tempi dell'apprendimento. Questo ente è un laboratorio di idee, che promuove modelli didattici sperimentati con successo, proponendo anche attività concrete e percorsi di aggiornamento per i docenti.
(Approfondimento nello scaricabile 2_L’INDIRE e l’innovazione didattica)
L’INDIRE è impegnato da anni nell’innovazione scolastica. Proprio INDIRE ha organizzato un evento formativo per il mondo scolastico dal 5 al 7 settembre 2025 a Villa dei Cedri a Valdobbiadene (TV): la quinta edizione del Festival dell’Innovazione Scolastica, a cui parteciperanno, oltre alle molte personalità del settore, ben 70 scuole selezionate da tutta Italia, che presenteranno progetti didattici incentrati sul tema scelto per il 2025: Promuovere e valutare le non-cognitive skills. Un tema sempre più centrale per chi desidera una scuola capace non solo di trasmettere saperi, ma anche di accompagnare la crescita integrale della persona, valorizzando resilienza, empatia, pensiero critico, responsabilità e collaborazione.
(INDIRE, Festival dell’Innovazione Scolastica, appuntamento dal 5 al 7 settembre a Valdobbiadene)
Innovare la scuola è molto complesso… e sono proprio i docenti più coinvolti (coloro che davvero fanno la scuola) che possono riuscirci!
BIBLIO/SITOGRAFIA
- I. Baldriga (2018), Le competenze del XXI secolo: idee e strategie per la scuola della complessità
- Governo Italiano, DESI, l’Italia scala cinque posizioni, rapporto 2022
- Ricerca e Sviluppo Erickson (2023), I sette elementi della didattica innovativa
- R. Bottino (2018), Innovare la didattica a Scuola, ecco le condizioni: il ruolo del docente, Agenda Digitale
- Diario della Formazione, Innovazione didattica, Il cuore del cambiamento educativo
- Metodologie didattiche innovative: dal Debate al Metodo Jigsaw. Una Mini-Guida per docenti e scuole
- World Economic Forum, Future of Jobs Report 2025: The jobs of the future – and the skills you need to get them
- i METODI, Metodi e Metodologie didattiche a confronto
- Lattes Editori, Intelligenza artificiale: potenzialità tecnologiche, ma anche responsabilità
- indireinforma, Festival dell’Innovazione Scolastica, appuntamento dal 5 al 7 settembre a Valdobbiadene
- Cos’è e cosa fa INDIRE
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi



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